ENNIO VANOTTI
La storia di Ennio Vanotti è una storia di altri
tempi, di quando il ciclismo portava con sé il
fascino, dove la devozione di un gregario
accompagnava il capitano alla vittoria senza
biomeccanica, allenamenti computerizzati e
studi complessi... insomma quando il ciclismo era
solo fatica e testa.
Grazie alle sue qualità e al suo dedicarsi
completamente alla squadra, dando tutto per il
campitano, possiamo definire Ennio Vanotti “Il
gregario dei campioni” tra i quali spiccano
Saronni, Bugno, Baronchelli, lo svizzero Tony
Rominger, Contini e lo svedese Tommy Prim.
Ennio nasce e cresce in una famiglia numerosa dove la devozione del ciclismo
veniva tramandata a partire dal nonno materno, inizia la sua avventura sui
pedali all’età di 15 anni nel Pedale Lemen di Almenno San Salvatore non senza
difficoltà, tanto da pensare di abbandonare.
Accanto a sé non ha una dirigenza in grado di vedere il suo potenziale ma c’è chi
crede in lui, questo è Battista Milesi, il commerciante vede nella sua pedalata e
nella sua grinta tanto talento e lo tessera nella società Amaro Valbrembana di
S.Pellegrino Terme e proprio con quella maglia Vanotti inizia a vincere.
Passato dilettante, nel 1977 si mise in mostra
vincendo il Giro di Valle d’Aosta e fu così che
l’anno successivo per lui si aprirono le porte
del professionismo.
Nel 1979, al Tour de Suisse, tagliò per primo il
traguardo della tappa Porrentruy – Steffisburg
nel Canton Berna.
Da allora, Ennio Vanotti nei suoi 13 anni di carriera da professionista, tra i Grandi Giri ha partecipato a 12 Giri d’Italia, a 4 Tour de France, a 1 Vuelta a Espana, mentre tra le Classiche Monumento ha partecipato a 9 edizioni della Milano-Sanremo, a 3 Liegi-Bastogne-Liegi, a 4 Giri di Lombardia.
Il suo ultimo impegno da professionista fu la partecipazione alla Vuelta del 1990
al ritorno della quale, dopo il ritiro dal professionismo, iniziò subito a lavorare
al mercato ortofrutticolo rimanendovi sino al pensionamento senza però mai
abbandonare la bicicletta ed il mondo del ciclismo.
Dividendosi tra impegni di lavoro e passione sportiva, dal 1991 al 1994, è stato
il direttore sportivo del team MTB della Bianchi, con campioni come Dario
Acquaroli e Paola Pezzo. Successivamente ha guidato gli juniores dell'Almenno
San Bartolomeo. Nel 2002 è stato co-direttore sportivo della Index Alexia
portando Paolo Savoldelli “il Falco di Rovetta”, alla vittoria dell’85.a edizione del
Giro d’Italia.
Dal 2021 presiede il G.C.Almenno con l’enorme soddisfazione di vedere felici di
praticare ciclismo una cinquantina di “giovanissimi” impegnati nelle categorie
strada e Mtb.
Tra le attività di Ennio Vanotti spicca
l’organizzazione dell’ormai decennale
manifestazione “Pedalando coi Campioni”,
che richiama a Casazza per un giro non
competitivo del Lago di Endine circa 130 ex
professionisti i quali, memori dei trascorsi in
carriera con Vanotti, arrivano sempre
volentieri dall’Italia e dall’Estero; l’iniziativa,
che è a scopo benefico, ha consentito di
devolvere nel 2022 un assegno di 5.000
euro a “La Casa di Leo”, Associazione che accoglie le Famiglie di bambini
ricoverati all’HPG S.P.Giovanni XXIII di Bergamo.
Una carriera ricca, una vita dedicata alle due
ruote ma anche una famiglia che l’ha appoggiato
e accompagnato, una moglie e due figli che
l’hanno, spesso, guardato dietro ad uno schermo
e atteso che la casa si riempisse della sua vitalità
al suo rientro dalle grandi trasferte.
Ciò che ci fa capire ancora più che uomo è Ennio
Vanotti sono i suoi figli, Ivan e Luca, che gli fanno
da specchio, gli stessi che hanno fondato
Vanosport e che hanno dedicato al padre una
divisa traducendo su stoffa quelli che erano i desiderata di Ennio: una divisa
elegante, dinamica ma allo stesso tempo funzionale e confortevole.
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